Memory from Sabrina

Correva l’anno 2009, avevo appena cominciato a lavorare e tu mi avevi “convinta” a tornare per Pasqua nel nuovo continente: in 5 giorni Milano- NY- Boston e ovviamente non potevo dirti di no. Nessuno poteva dirti di no. La tua determinazione? Merce rara. La tua intelligenza? Ancora di più. Più di una persona mi/ci chiedeva come fosse possibile che tra di noi ci fosse “solo” un’amicizia. Ma per te ero come una sorella da proteggere ma soprattutto “forgiare”. Eri in grado di trasmettere la voglia di vivere e di perseguire i propri sogni, sapevi come spronare le persone a cercare di tirare fuori il proprio meglio sempre nel rispetto degli altri. Tu eri fedele, non tradivi, non ne avevi bisogno lo ritenevi da deboli e incapaci. Per me eri come Re Mida, tutto quello che facevi si trasformava in oro. Un giorno a Boston mi hai detto che volevi entrare in banca d’affari tu ingegnere meccanico, con MBA ma poche basi di finanza. Mi hai guardata, hai tirato fuori un tomo enorme di investment banking e mi hai detto “e qual e’ il problema? Basta che me lo studi e tra qualche mese mi verrai a trovare in ufficio” e, ovviamente, così è stato. L’ultima volta che ci siamo sentiti ti avevo detto che avrei portato mio figlio a Zero Gravity per fartelo conoscere, purtroppo non ce n’era mai stata l’occasione. Lo porterò caro amico mio e gli racconterò chi era quel grande uomo e amico che ha creato tutto questo e che mi ha insegnato a prendere la vita per le “corna” e sfruttarne ogni attimo. Ti voglio bene Andre, non scordartelo mai, ovunque tu sia.

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